A Snake of June la recensione

Intorno al volgere del millennio, dopo le sue prime (cyber) punk / horror sul corpo, Shinya Tsukamoto era impegnato a sperimentare. Stava cercando di trovare una nuova direzione verso cui convogliare la sua fantasia. Con film come Gemini e Vital ha esplorato diverse alterazioni del suo stile di marchio, A Snake of June [Rokugatsu no Hebi] appartiene alla stessa lista di film. Il risultato è un altro Tsukamoto d’epoca che si trova con orgoglio tra le sue altre gemme, anche se solo leggermente diverse da quelle precedenti.
Anche se c’è una chiara costante nel modo in cui Shinya Tsukamoto (Haze, Nightmare Detective 2, Kotoko, Tetsuo: Bullet Man) fa film, il suo lavoro precedente è molto più crudo e duro. Film come Tetsuo, Bullet Ballet e Tokyo Fist sono tutti bellissimi a pieno titolo, ma non nel senso tradizionale del termine. È una versione più grintosa della bellezza, che mescola l’orrore del corpo, i paesaggi urbani e una pulsione frenetica per creare qualcosa di esplosivo.
Questa frenetica pulsione è ancora viva in A Snake of June, ma ci sono anche temi più morbidi e umani. Il film non tratta solo di deformità e bruttezza, ma riguarda anche la bellezza tradizionale e il corpo umano. Il film segue Rinko, una donna che si sta lentamente distaccando dal marito. Lavora per una hotline e aiuta le persone che stanno pensando di porre fine alla propria vita. Un giorno un paziente riceve il suo numero di casa e inizia a perseguitarla. Mentre all’inizio si sente minacciata dalla sua attenzione, scopre qualcosa in lei che lei considerava da tempo morta. Quando, poco tempo dopo, le viene diagnosticata una malattia grave e pericolosa per la vita, Rinko deve ripensare alla vita che ha guidato.
Il fatto che l’intero film sia intriso di una tonalità blu freddo aggiunge solo all’atmosfera. A Snake of June è un film dall’aspetto sorprendente, anche se non ti aspetteresti altro. Chu Ishikawa, collaboratore di lunga data, è tornato per gestire la colonna sonora. Mentre il suo stile inconfondibile è ancora presente, i suoni più duri e più industriali che hanno caratterizzato le sue precedenti collaborazioni hanno lasciato spazio a melodie più eteree. Ancora una volta le immagini e il suono si combinano per creare un insieme molto compatto, creando apparentemente un’atmosfera dal nulla. Ishikawa è un compositore perfetto per i film di Tsukamoto e ancora una volta il suo lavoro non delude.
Mentre il film ha alcuni cammei interessanti (Tomorowo Taguchi, Susumu Terajima) e personaggi secondari (lo stesso Shinya Tsukamoto), i due protagonisti non sono altrettanto convincenti. In particolare, Yuji Kotari ha alcuni momenti imbarazzanti come il marito di Rinko. A Snake of June è il primo film di Tsukamoto a concentrarsi sul corpo femminile. Invece di trasformarlo in un vero spettacolo, il film parla di sessualità, malattia e del suo impatto sulla femminilità. Il punto culminante arriva un po ‘presto e le conseguenze sono trascurabili, ma considerando il breve tempo di esecuzione del film (solo 77 minuti) non è certo un problema.