Caligola la recensione

Quando si pensa al tipico epico hollywoodiano di spade e sandali, si immaginano per prima cosa i set massicci ed elaborati e poi l’eleganza e la civiltà dei numerosi personaggi che si trovano in film come Cleopatra. Negli anni ’70, non avremmo mai pensato di vedere il lato intrinsecamente violento e crudele di Roma e le scene sessualmente esplicite di dissolutezza sfrenata come raffigurato in Caligola.
Questa sontuosa epopea dal grande budget è stata l’apice di un sottogenere esclusivamente italiano, lo storico hardcore gore / porno stravaganza. Il cast stellare, forse attirato dal coinvolgimento di alto profilo del produttore Bob Guccione e dello sceneggiatore Gore Vidal, include luminari come John Gielgud, Peter O’Toole e Helen Mirren. Il regista Tinto Brass ha fatto del suo meglio con l’impresa mastodontica, ma numerosi problemi di produzione e di riedizione hanno pesato sul prodotto finito
Quando Caligola funziona meglio, funziona a causa di Malcolm McDowell, la cui folle rappresentazione dell’ Imperatore è l’incarnazione della corruzione malvagia. McDowell alza il suo livello di prestazioni adeguandolo allo spettacolo sfarzoso che lo circonda, il che ha portato a accuse di esagerare, ma ci sono momenti in cui è assolutamente avvincente.
Il sesso è grafico e fumoso, in particolare risalta un febbrile interludio lesbico tra Penthouse Pets Lori Wagner e Marjorie Thorsen (usando lo pseudonimo di “Anneka di Lorenzo”). Svettano anche i vari mostri carnevaleschi utilizzati come atmosfera che infondono nel film una opulenza grottesca, simile a Fellini . Ci sono molte scene memorabili e una colonna sonora magnifica di Paul Clemente, ma l’inebriante miscela di epopea storica, sesso hardcore e violenza cruenta si è rivelata travolgente per molti spettatori. Tuttavia, la sceneggiatura di Gore Vidal è sorprendentemente accurata, e riesce a essere divertente portando una fetta piuttosto ripugnante della storia umana alla vivida vita.
Molti sostengono che si tratti di un film violento. In questo film, ci sono scene raffiguranti un uomo il cui tratto urinario è chiuso, e chi ha galloni di vino versato in gola. Il suo stomaco che esplode è forato con una spada. C’è una scena in cui un uomo è evirato e i suoi genitali lanciati ai cani, che li mangiano avidamente sullo schermo. Ci sono scene di decapitazione, eviscerazione, stupro, bestialità, sadomasochismo e necrofilia. Insomma, uno spettacolo per stomaci forti.
Queste scene – in effetti, il film stesso – riflettono una sensibilità curiosamente distanziata. Nessuno in questo film sembra davvero essere lì. Non i famosi attori come Malcolm McDowell e (molto brevemente) Peter O’Toole e John Gielgud, le cui scene sono state amplificate da ulteriori film porno più tardi con altre persone e inseriti per rendere le cose più interessanti. Non il regista (che ha rimosso il suo credito dal film). Non lo scrittore (che cosa può significare che questo film sia “Adattato da una sceneggiatura originale di Gore Vidal”?) Neanche la colonna sonora. Gli attori non sembrano mai pronunciare le loro stesse parole, tanto che il dialogo non sembra mai emergere dal dramma stesso.
Il film non riesce nemmeno a coinvolgere più di tanto nell’azione. musica è anche esecrabile. L’essere umano è un animale molto curioso. spesso pronto a concedersi nelle sue inclinazioni di base, ma spesso riluttante a fidarsi dei suoi migliori istinti. Sicuramente la gente sa, quando sceglie di guardarlo, che “Caligola” è un film controverso. Sicuramente sanno che ci sono altri film che sono infinitamente migliori. Eppure eccoli guardare “Caligola”.
In fase di post-produzione, Caligula si è imbattuto in numerosi problemi e ha visto ripetute modifiche e modifiche prima ancora che fosse rilasciato. Insoddisfatto del regista Tinto Brass ‘(che aveva anche diretto l’altrettanto esplicito film Salon Kitty), Guccione licenziò Brass e portò in altri cineasti come Giancarlo Lui, Russell Lloyd e Nino Baragli a modificare più versioni del film.