“The Secretary” la recensione

“The Secretary” è un film che si avvicina al difficile soggetto del sadomasochismo con passo furtivo, evitando i pericoli di renderlo troppo offensivo o troppo divertente. Ecco un film in cui ridacchiamo al momento giusto. Il regista, Steven Shainberg, è riuscito a concentrarsi intensamente sui suoi personaggi, rendendoli individui bizzarri piuttosto che figure di divertimento.
Il film, per cominciare, è ben diretto. Potrebbero esserci attori migliori di James Spader e Maggie Gyllenhaal, ma per questo tipo di film non riesco a pensare chi siano. Spader interpreta Mr. Gray, un avvocato il cui ufficio sembra il risultato di intense conversazioni con un designer di interni che ha visto troppi film di Michael Douglas. Mr. Grey ha tanta sfortuna con le segretarie. Gyllenhaal interpreta Lee Holloway, che ha la malattia dell’auto-mutilazione e proviene da una famiglia nevrotica.
Lee è sottomesso. Spader è dominante e ossessivo (ha un feticcio per allineare i pennarelli rossi nel cassetto della scrivania). Esige la perfezione, non riesce a raggiungerla, la punisce e questa diventa una relazione praticabile. Quando perde interesse per un po ‘e smette di correggere i suoi errori, diventa sconsolata; quando la chiama bruscamente nel suo ufficio, è felice.
Il film inizia con Lee che deve prendere il caffè di Mr Gray e prendere un fax . Conserva copie delle sue lettere disseminate di errori, contrassegnate con la penna rossa di Mr Gray, come aiuto per la masturbazione.
Il sadomasochismo fa da sfondo a un insolito rapporto datore di lavoro / dipendente in questo dramma romantico molto insolito del regista Steven Shainberg. Lee Holloway (Maggie Gyllenhaal) è una giovane donna timida, che, dopo un breve periodo in un istituto psichiatrico, viene liberata dalle cure della madre iperprotettiva (Lesley Ann Warren) e dal padre bevitore (Stephen McHattie). Sperando di darsi da fare da sola, Lee inizia a cercare un lavoro, e nel suo tempo libero si concede la sua strana abitudine di infliggere dolore a se stessa in vari modi.
Lee viene assunto come segretario da E. Edward Gray (James Spader), un avvocato cupo e spietatamente efficiente che la avverte che il suo lavoro sarà allo stesso tempo noioso ed esigente. Lee si mette al lavoro con genuino entusiasmo, e mentre ha recentemente acquisito un nuovo fidanzato, Peter (Jeremy Davies), è molto più affascinata dal freddo contegno di Gray.
Mentre Gray spesso critica Lee, lei sembra prosperare sui suoi abusi, ma un giorno ha oltrepassato una linea quando insiste a sculacciarla dopo un piccolo errore. A Lee piace molto il trattamento, e vuole che continui, ma Gray non può più piacere umiliare Lee quando sa che le piace; lui la licenzia, nonostante le sue richieste di rimanere. Alla fine, scoprendo la chiave dei suoi bisogni sessuali ed emotivi, Lee cerca di convincere Peter a essere dura con lei, ma semplicemente non ha il gusto o il talento per farlo. Insomma, nonostante tutto stiamo parlando di una storia d’amore classica dove gli ostacoli alla relazione tra i due protagonisti sono i due protagonisti stessi con le loro manie.
“The Secretary” ha vinto un premio speciale per “Originalità” al Sundance Film Festival del 2002. ~ Mark Deming, Rovi